Dopo aver seguito una formazione musicale e vocale fin dalla giovane età, viene scoperto a 17 anni da Juan-Carlos Moralès e si unisce alla sua classe di canto e arte lirica al CNR di Metz. Viene notato dalla direzione dell’Opéra de Metz, dove gli vengono offerti numerosi ruoli. Allo stesso tempo, interpreta Zurga (Les Pêcheurs des Perles), Malatesta (Don Pasquale) e crea il ruolo di Horus (in La Légende d’Horus di Mario Salis). Tiene anche numerosi concerti e recital in Lussemburgo, Francia e Germania. Tra gli altri, citiamo il Weihnachtsoratorium di Bach, L’Enfance du Christ di Berlioz (ruolo di Giuseppe) e, sotto la direzione di Michel Plasson, il Requiem di Fauré.
Régis Mengus viene poi ingaggiato da diversi teatri d’opera francesi, tra cui l’Opéra de Tours, l’Opéra de Lille, il Théâtre de Caen e l’Opéra de Saint-Etienne. Canta il ruolo di Danilo (Die Lustige Witwe) all’Opéra de Nice, Lausanne e Reims, dove interpreta anche il ruolo di Marcello (La Bohème). Successivamente, canta l’Horloge in L’Enfant et les Sortilèges all’Opéra de Montpellier, nonché il Mari (Les Mamelles de Tirésias) all’Opéra de Lausanne.
Successivamente, affronta un repertorio più lirico con i ruoli di Valentin (Faust) all’Opéra de Lausanne, Karnac (Le Roi d’Ys) all’Opéra de Saint-Etienne, Sharpless (Madama Butterfly) all’Opéra de Reims, il ruolo-titolo di Amleto all’Opéra de Lausanne e in quello di Escamillo (Carmen) all’Opéra de Rennes.
Più recentemente, riprende il ruolo di Marcello (La Bohème) all’Opéra de Metz, quello di Valentin all’Opéra de Massy e Saint-Etienne, Albert (Werther) all’Opéra du Rhin, Sparck (Fantasio) all’Opéra de Montpellier, oltre a Papageno (Die Zauberflöte) all’Opéra de Tours, Escamillo (Carmen) all’Opéra de Metz, Phanor (La Reine de Saba), il ruolo-titolo di Eugenio Onegin all’Opéra de Marseille, Hoël (Dinorah ou le Pardon de Ploermel) alla Deutsche Oper Berlino, il Mari (Les Mamelles de Tirésias) e Ramiro (L’Heure Espagnole) all’Opéra d’Oviedo, Schaunard (La Bohème) all’Opéra de Marseille, L’Horloge e il Chat (L’Enfant et les Sortilèges) a Radio France, Escamillo (Carmen) all’Opéra du Rhin, Bill (A Quiet Place) all’Opéra National de Paris, Ourias (Mireille) all’Opéra de Metz, Le Mari (Les Mamelles de Tiresias) al Festival di Glyndebourne, il ruolo-titolo di Werther al Grand Théâtre de Tours, Le Major Davel (Davel) all’Opéra de Lausanne, Papageno (Die Zauberflöte) all’Opéra de Reims, Danilo (La Veuve Joyeuse) all’Opéra de Marseille, e Sanson (The Exterminating Angel) all’Opéra National de Paris.
Tra i suoi prossimi progetti, il Dancaïre (Carmen) al San Carlo di Napoli e Bretigny (Manon) all’Opéra National de Paris.
Molto giovane, Laetitia Mengus inizia a studiare pianoforte. Si rivela presto molto dotata, vincendo una dozzina di concorsi nazionali già all’età di otto anni. In occasione dei concerti dei vincitori, si esibisce più volte su prestigiosi palcoscenici parigini dell’epoca, come la Salle Gaveau, la Salle Cortot e la Maison de la Radio.
All’età di tredici anni, partecipa a una serie di concerti in Ungheria, patrocinata dal grande virtuoso Gyorgy Cziffra, che la invita anche a far parte della Fondazione omonima, destinata alla promozione dei giovani talenti del pianoforte. Quello stesso anno, esegue il 2° Concerto di Beethoven con l’Orchestre Symphonique de Radio-France a Parigi, dopo aver vinto il Concorso del Regno della Musica contro quasi mille candidati.
Nel 1986, entra al Conservatorio Nazionale Superiore di Parigi (CNSMP) e si prepara per il suo Premio di Pianoforte avendo come compagni di studi futuri grandi nomi come Emmanuel Strosser, François-Frédéric Guy, Alexandre Tharaud e Vanessa Wagner. Lascia il CNSMP nel 1989 con un Primo Premio di Pianoforte e un Primo Premio di Musica da Camera.
Poi, contro ogni aspettativa, si orienta verso il canto lirico negli anni successivi. Studia con colui che all’epoca era il maestro di Natalie Dessay e Laurent Naouri: Jean-Pierre Blivet. Nel 2002, supera il concorso internazionale per i Cori dell’Opéra di Parigi e viene ingaggiata come mezzosoprano. Rimarrà lì per molti anni, continuando a esibirsi in diversi concerti con suo marito, il baritono Régis Mengus, che accompagna al pianoforte.
Tra i suoi progetti futuri, figura la programmazione di un recital originale: quattordici melodie per voce e pianoforte composte da Laetitia Mengus ispirate ad alcune delle opere più celebri di Chopin, su testi adattati dai Fiori del Male di Baudelaire.
Laureen Stoulig-Thinnes è nata a Creutzwald nel 1983 da madre mauriziana e padre francese. Dopo aver studiato pianoforte e canto al Conservatorio di Metz, si perfeziona all’estero e riceve rapidamente numerose proposte di ruoli operistici sui palcoscenici europei. Frequentemente invitata da ensemble come Le Parlement de Musique, Il Delirio Fantastico e Le Concert Lorrain, si esibisce nelle sale e nei festival più prestigiosi.
Particolarmente popolare e richiesta nella regione del Grand Est, desiderosa di far conoscere il patrimonio culturale della sua regione, lancia un festival musicale nel 2018 con il marito Marlo Thinnes, programmando artisti di fama internazionale. Nel 2019 fonda il quartetto VENEREM, riunendo la sua voce, pianoforte (Marlo Thinnes), basso (Simon Zauels) e percussioni (Michel Meis). Il loro primo album, pubblicato sotto l’etichetta Telos Music nel 2021, ottiene un grande successo critico e popolare.
Nel 2022, Laureen Stoulig-Thinnes si dedica maggiormente ai repertori sacri provenienti da tutto il mondo e fonda con la pianista Layla Ramezan il duo ānāhid. Insieme, esplorano le musiche sacre del mondo, portando gli spettatori in un viaggio tra Oriente e Occidente.
Dal 2020, Laureen Stoulig-Thinnes è anche comandante della riserva cittadina e offre la sua voce a tutte le grandi cerimonie militari come cantante ufficiale dell’Esercito del Grand Est. All’inizio del 2024, uscirà, sotto l’etichetta Indésens & Calliope Records, un disco solista registrato con l’organista Dr. Prof. Vincent Bernhardt e la Chapelle Saint-Marc, incentrato sul compositore Dietrich Buxtehude. Questa registrazione ha ricevuto subito unanimi consensi dalla critica musicale, ottenendo, tra l’altro, la prestigiosa distinzione dei 5 diapason e della “Clé du mois” da Resmusica, premi per le uscite straordinarie.